Il carried interest è una delle principali modalità di remunerazione utilizzata nel settore del private equity, venture capital e fondi di investimento. Si tratta di una forma di compenso riconosciuto ai gestori del fondo, legato direttamente al successo degli investimenti. In altre parole, il carried interest consente ai manager di partecipare agli utili prodotti dal fondo, incentivandoli a massimizzare il rendimento degli investitori.
Cos’è il Carried Interest?
Il carried interest è una percentuale degli utili generati dagli investimenti che viene riconosciuta ai gestori del fondo dopo aver raggiunto un determinato livello di rendimento per gli investitori. In altre parole, i gestori possono percepire una parte dei profitti solo se gli investimenti realizzati dal fondo superano un tasso minimo di rendimento garantito agli investitori, detto anche hurdle rate. Questo meccanismo è progettato per allineare gli interessi dei gestori con quelli degli investitori. Ulteriore condizione è che i gestori abbiano effettuato un investimento diretto nel fondo, con un importo non inferiore al 1% dell’investimento complessivo effettuato nel fondo stesso.
Il carried interest rappresenta un incentivo significativo per i manager: se il fondo genera ritorni superiori a una certa soglia, il manager partecipa agli utili, generalmente con una quota che può variare dal 15% al 20% dei guadagni complessivi. Questo sistema fa sì che i manager condividano il rischio con gli investitori, in quanto la loro remunerazione dipende dalla performance effettiva degli investimenti.
Riferimenti Normativi
In Italia, la disciplina fiscale del carried interest è regolata dal Decreto Legge n. 50/2017 (articolo 60), noto anche come la “Manovra correttiva” del 2017. Questo decreto ha introdotto delle specifiche norme che definiscono il trattamento fiscale del carried interest, stabilendo che i proventi derivanti da questa forma di remunerazione siano trattati, sotto determinate condizioni, come redditi di capitale anziché come redditi di lavoro dipendente o assimilati.
Il Decreto Legge n. 50/2017 ha fornito una distinzione chiara tra la remunerazione ordinaria dei gestori dei fondi e il carried interest, il quale, se rispettate determinate condizioni, può beneficiare di una tassazione agevolata. Le condizioni principali previste dal decreto sono:
- Detenzione degli strumenti finanziari per almeno cinque anni: I gestori del fondo devono detenere gli strumenti finanziari che danno diritto al carried interest per almeno cinque anni.
- Investimento effettivo da parte del gestore: Il gestore deve effettuare un investimento diretto nel fondo, con un importo non inferiore al 1% dell’investimento complessivo effettuato nel fondo stesso.
- Subordinazione del pagamento: Il pagamento del carried interest deve essere subordinato al pieno riconoscimento agli altri investitori del capitale investito e di un rendimento minimo stabilito (hurdle rate).
Se tali condizioni sono soddisfatte, i proventi derivanti dal carried interest vengono tassati come redditi di capitale, con un’aliquota sostitutiva del 26% (in linea con la tassazione dei capital gain). In assenza di tali condizioni, invece, i proventi derivanti dal carried interest sarebbero soggetti a tassazione ordinaria come reddito da lavoro dipendente o assimilato.
Caratteristiche del Carried Interest
Per comprendere meglio il funzionamento del carried interest, è utile elencarne le principali caratteristiche:
- Allineamento di interessi: Il carried interest è progettato per allineare gli interessi dei gestori con quelli degli investitori. I manager sono incentivati a ottenere un alto rendimento perché il loro compenso dipende dal successo dell’investimento.
- Subordinazione agli investitori: I manager percepiscono il carried interest solo se gli investitori hanno recuperato il capitale inizialmente investito più un tasso minimo di rendimento (hurdle rate). Questo meccanismo garantisce che i manager non ottengano profitti fino a quando non sono stati soddisfatti gli interessi degli investitori.
- Remunerazione variabile: A differenza di uno stipendio fisso o di una commissione di gestione basata sull’ammontare del capitale gestito (management fee), il carried interest è una remunerazione variabile che dipende esclusivamente dai risultati raggiunti dal fondo.
- Aliquota fiscale ridotta: Se rispettate determinate condizioni, il carried interest gode di un trattamento fiscale agevolato, venendo tassato come reddito di capitale piuttosto che come reddito da lavoro, con un’aliquota significativamente inferiore rispetto a quella ordinaria.
Esempio Numerico del Funzionamento del Carried Interest
Vediamo ora un esempio numerico per chiarire come funziona il carried interest. Supponiamo che un fondo di private equity abbia raccolto 100 milioni di euro da un gruppo di investitori. Il fondo è gestito da un team di manager, che percepirà un carried interest pari al 20% degli utili generati sopra un tasso di rendimento (hurdle rate) del 7%.
Scenario 1: Rendimento Inferiore al Tasso Minimo
Supponiamo che, alla fine del periodo di investimento (ad esempio 5 anni), il fondo abbia generato un rendimento complessivo del 5%, cioè un utile di 5 milioni di euro. Tuttavia, questo rendimento è inferiore all’hurdle rate del 7%, pertanto i manager non hanno diritto a percepire il carried interest.
- Capitale investito iniziale: 100 milioni di euro
- Rendimento totale: 5 milioni di euro
- Hurdle rate (7%): Gli investitori dovrebbero ricevere almeno 7 milioni di euro per attivare il carried interest.
- Carried interest: In questo caso, il rendimento non supera la soglia del 7%, quindi i manager non percepiscono nulla in termini di carried interest.
Scenario 2: Rendimento Superiore al Tasso Minimo
Supponiamo ora che, alla fine del periodo di investimento, il fondo abbia generato un rendimento complessivo del 20%, ovvero un utile di 20 milioni di euro.
- Capitale investito iniziale: 100 milioni di euro
- Rendimento totale: 20 milioni di euro
- Hurdle rate (7%): Gli investitori devono prima ricevere almeno 7 milioni di euro di rendimento.
- Eccedenza oltre l’hurdle rate: Una volta che gli investitori hanno ricevuto 7 milioni di euro, resta una eccedenza di 13 milioni di euro.
A questo punto, il carried interest dei manager, pari al 20%, viene calcolato solo sulla parte eccedente l’hurdle rate. Pertanto:
- Carried interest per i manager: 20% di 13 milioni di euro = 2,6 milioni di euro.
- Rendimento per gli investitori: I rimanenti 10,4 milioni di euro (13 milioni – 2,6 milioni) vanno agli investitori, oltre ai 7 milioni di euro già riconosciuti per l’hurdle rate, per un totale di 17,4 milioni di euro.
Scenario 3: Rendimento Molto Alto
Consideriamo infine un caso in cui il fondo generi un rendimento complessivo del 50%, pari a 50 milioni di euro.
- Capitale investito iniziale: 100 milioni di euro
- Rendimento totale: 50 milioni di euro
- Hurdle rate (7%): Gli investitori ricevono i primi 7 milioni di euro.
- Eccedenza oltre l’hurdle rate: 43 milioni di euro.
Il carried interest viene quindi calcolato sui 43 milioni eccedenti:
- Carried interest per i manager: 20% di 43 milioni di euro = 8,6 milioni di euro.
- Rendimento per gli investitori: Gli investitori ricevono i restanti 34,4 milioni di euro (43 milioni – 8,6 milioni), oltre ai 7 milioni di euro già riconosciuti per l’hurdle rate, per un totale di 41,4 milioni di euro.
Conclusione
Il carried interest rappresenta una modalità di remunerazione strettamente legata ai risultati, in grado di incentivare i gestori dei fondi a massimizzare i profitti per gli investitori. Tuttavia, il suo trattamento fiscale ha sollevato diverse questioni, soprattutto per la possibilità di essere tassato come reddito di capitale, che gode di un’aliquota più favorevole rispetto ai redditi da lavoro. Grazie al Decreto Legge n. 50/2017, il legislatore italiano ha fornito una disciplina chiara per il carried interest, chiarendo le condizioni necessarie affinché possa beneficiare del regime fiscale agevolato.